Sicurezza alimentare nella Contea di Morobo

La preparazione del dilo, una sorta di polenta a base di farina di cassava
La preparazione del dilo, una sorta di polenta a base di farina di cassava

PREMESSA

Nella Contea di Morobo, Sud Sudan, come in vaste aree circostanti, la cassava (o manioca) è l’alimento di base della popolazione. Essa viene consumata per lo più sotto forma di dilo, una sorta di polenta fatta con farina di cassava cui è aggiunta una piccola quantità di farina di tipo diverso: miglio o sorgo. I tuberi possono però essere consumati anche semplicemente bolliti o arrostiti.

La cassava si riproduce per talee: piantando nel terreno un pezzo di ramo di una pianta già cresciuta, si ottiene una pianta nuova.

I tuberi di una pianta di cassava di varietà migliorata
I tuberi di una pianta di cassava di varietà migliorata

Le varietà tradizionali sono soggette a virosi (malattie delle piante), che ne riducono la produzione ed hanno tuberi tossici che devono subire un particolare trattamento (bagnatura, fermentazione ed essicazione) prima di poterne ottenere una farina utilizzabile a scopo alimentare.

Le varietà migliorate, ottenute mediante selezione naturale, garantiscono, a parità di condizioni, rispetto alle varietà tradizionali, un raccolto minimo doppio, ma anche fino a quadruplo perché non sono soggette a virosi; inoltre producono tuberi non tossici che sono quindi immediatamente consumabili.

 

IL PROGETTO

A fine estate 2013, su una superficie di circa 6 ettari, inizialmente ricoperta da arbusti spontanei e da dissodare (operazione effettuata tra agosto e settembre 2013), è stata realizzata una piantagione di cassava di varietà migliorata. Le talee necessarie sono state fornite dalla ONG trentina ACAV, che già da qualche anno ha realizzato una piantagione analoga nel Distretto di Koboko, in Uganda.

Piccola parte della piantagione di cassava realizzata - 13 novembre 2013
Piccola parte della piantagione di cassava realizzata - 13 novembre 2013

Ad iniziare dalla fine dell'estate 2014, è stato possibile ottenere, da ognuna delle piante di cassava cresciute, almeno 15 talee

Nel contempo sono  stati individuati 150 gruppi di contadini, composti ciascuno da 15 unità (quindi 2.250 contadini in totale), cui è stata data la formazione e l'assistenza tecnica necessaria perché potessero a loro volta coltivare a cassava di varietà migliorata, un terreno di un acro e mezzo (circa 6.000 mq) per ciascun gruppo. Per la realizzazione delle 150 nuove coltivazioni sono state utilizzate le talee, distribuite gratuitamente, ottenute dalla prima piantagione. La distribuzione ai primi 27 gruppi ha avuto luogo a fine agosto 2014, quella ai 123 gruppi restanti tra la primavera e la prima parte dell'estate 2015.

Sarchiatura in altra parte della piantagione verso la metà di settembre 2013. Vi lavoravano 70 operai
Sarchiatura in altra parte della piantagione verso la metà di settembre 2013. Vi lavoravano 70 operai

Successivamente, trascosi ulteriori 8-9 mesi, la moltiplicazione di talee potrà aver luogo un'altra volta e ciascun componente del gruppo potrà disporne della quantità occorrente per coltivare un terreno di un acro e mezzo, più che sufficiente per garantire la produzione di una quantità di cassava atta a soddisfare i bisogni familiari

Per l'attuazione del progetto, che prevede una spesa complessiva di € 112.500,00, la Provincia Autonoma di Trento ha concesso, nel febbraio 2013, un contributo di € 90.000,00.

Parte della piantagione a metà giugno 2014
Parte della piantagione a metà giugno 2014

Come già evidenziato sopra, la realizzazione del progetto ha avuto inizio nel mese di agosto 2013 con l'avvio dei lavori di dissodamento del terreno.

Gli scontri armati verificatisi in Sud Sudan a partire dal 15 dicembre 2013 non hanno interessato la Contea di Morobo ed il progetto ha potuto avere regolare attuazione.